Dove siamo
Via Madre Cabrini, 2
26900 Lodi (LO)
Descrizione
RICORDI DI UN NONNO.
I cinquant’anni della Nuova Lodi.
Era il 1949 quando un gruppo di ragazzi, di età compresa tra i 13 e 14 anni desiderosi di praticare
attività sportiva, si unirono costituendo il primo nucleo sportivo della futura parrocchia di santa
Cabrini.
Era una squadra di calcio composta da 6 giocatori, gli “Aquilotti”, ovvero i pulcini dell’Aquila, la
squadra dei più grandi, sempre della zona.
Alvaro Giardini era il “mister” e Bruno Brunetti il capitano; si giocava prevalentemente sul
“campin” dell’Oratorio san Luigi (l’attuale Casa della Gioventù) e si andava spesso in trasferta a
Lodivecchio ove il campo da gioco era più grande ed accogliente. Erano accoglienti pure i prati del
cav. Rocco Bosoni e quelli del sig. Paulin Invernizzi, specie appena dopo il taglio del “maggengo”.
L’Aquila e gli Aquilotti furono rispettivamente le radici e il seme della futura polisportiva Nuova
Lodi che sarebbe sbocciata tre anni dopo. Il 24 dicembre 1951, vigilia di Natale, nel cortile di casa
Bondioli, in attesa che arrivassero le 21, ora fissata per l’appuntamento con il cav. Luigi Bondioli,
un gruppo di uomini più o meno giovani, discutevano su come si sarebbe chiamata la sportiva
oratoriana che stava per nascere.
Una nuova società in viola e giallo.
Fu Alvaro (“el Toro”, perché tifoso del Torino), forse il più giovane dei presenti che suggerì: “Visto
che qui sta sorgendo la nuova Città, perché non la chiamiamo Nuova Lodi?”.Alcune ore più tardi,
dopo la messa di mezzanotte celebrata nella rimessa di casa Bondioli, nell’adiacente “Bar Grillo”
Un brindisi beneaugurate suggellava la nascita della polisportiva Nuova Lodi.
Furono decisi i colori sociali: maglia viola con colletto e polsi gialli, calzoncini bianchi, calzettoni
viola con risvolti gialli. Una divisa non solo appariscente, ma anche elegante. E’ il 1952 l’anno in
cui ha inizio l’attività sportiva della Nuova lodi; quindi sono passati 50 anni. Cinquant’anni di
attività agonistica sportiva, dal tennis da tavolo alle bocce, dal calcio al ciclismo, dall’atletica alla
pallavolo, alla pallacanestro.
Cinquant’anni che non hanno cancellato i ricordi dell’adolescenza.
I nonni di oggi sono i ragazzi in viola degli anni ’50, i papà sono gli stessi ragazzi che negli anni
successivi rincorrevano e davano calci a un pallone nel campo delle Baste, che schiacciavano la
palla al di là della rete nelle indimenticabili sfide con il Codogno e il Lodivecchio. Gli stessi ragazzi
che con le scarpe chiodate correvano i sentieri ghiacciati della campagna lodigiana inseguendo il
titolo di campione lodigiano di corsa campestre.
L’8 di dicembre dello stesso anno1952, festa dell’Immacolata, alla messa delle 9 erano presenti i
giovani in maglia viola con bordi gialli: la polisportiva Nuova Lodi veniva ufficialmente presentata
alla Comunità parrocchiale.
Un esordio grintoso
La stagione calcistica 1952-53 vede per la prima volta la partecipazione della Nuova Lodi al
Campionato Lodigiano Ragazzi C.S.I.
La squadra, guidata dai tecnici Merlo-Cappellini-Gariboldi vince il titolo lodigiano, ma viene poi
eliminata nelle fasi regionali in una sfortunata partita giocata a Bergamo. Era una compagine
veramente forte, però imbottita di “oriundi” provenienti dai vari rioni della città. Dura solo una
stagione. I ragazzi delle Fanfani non vogliono solo veder vincere, vogliono anche giocare e magari
perdere.
A fine estate 1953 si rilancia l’attività sportiva con spirito rinnovato, forse meno agonistico ma più
sportivo, meno vincente ma più divertente.
È la Nuova lodi di Mainetti Luigi e sono gli ex Aquilotti integrati dai nuovi venuti alle Fanfani che
formano un gruppo compatto anche se eterogeneo. Si vince poco, ma si gioca molto.
A primavera le trasferte si effettuano in bicicletta, vociando e cantando per tutto il percorso.
Sconfitti e stanchi, il ritorno è duro; il poco fiato rimasto è appena sufficiente per spingere sui
pedali.
Calcio, ma non solo
Se è comprensibile che l’attività calcistica con le sue quattro squadre, più i tornei interni per i più
piccoli, ha sempre assorbito il maggior impegno della Polisportiva, non vanno dimenticate le altre
attività ed alcune figure di atleti più o meno dotati che ne fecero parte.
Come l’Inter di Milano che negli anni ’50 schierava Angelillo, un campione italo-argentino, anche
la Nuova Lodi aveva il suo Angelillo, amico di Gianpiero. La carriera di Angelillo si fermò al
campo delle Baste e Giampiero Marini divenne campione del mondo in Spagna nel 1982.
L’atletica ebbe due momenti felici negli anni ’50. Rino Scarpanti e Vittorio Cirini per più anni
furono gli insuperabili campioni lodigiani di corsa campestre.
Nel 1978 e 79 mio figlio Paolo vinse il titolo lodigiano allievi di cross, e partecipò il 1° aprile 1979
con la selezione lodigiana alla 47esima edizione della cinque mulini di san Vittore Olona, gara
internazionale riservata agli allievi e prologo della più famosa gara alla quale partecipano i forti
atleti Keniani ed Etiopi.
“Cipu” e la maratona delle Fanfani
Per anni, in occasione della sagra, “Cipu” (Carminati Domenico) organizzava la “maratona delle
Fanfani”. Pochi erano i partecipanti; l’attore principale era sempre lui, “Cipu” che doveva
mantenere fede alle tante scritte di incitamento che sulla salita delle Baste e lungo viale Madre
Cabrini inneggiavano alla sua vittoria e che erano sua stessa opera della notte precedente la gara.
Imbattibile la squadra di pallavolo voluta da un gruppo di giovani che frequentavano il Bassi.
Instancabile l’opera di Tranquillo Locatelli, dirigente responsabile, poi sportivo appassionato e più
tardi valido tecnico del Voley lodigiano.
Indimenticabili le gare-sfida con il Codogno, il Lodivecchio, il Secugnago.
Due campionati disputati e un titolo di Campione lodigiano conquistato.
Con orgoglio si può ben affermare che la Nuova Lodi pallavolo è stata alle origini di tutta la
pallavolo cittadina.
Tanti nomi, tanti ricordi
Quest’anno la Nuova Lodi compie dunque 50 anni; è un anniversario che deve essere ricordato e
devono essere ricordati pure tutti coloro che a partire da Mainetti si sono presi cura del tempo libero
dei nostri ragazzi, io compreso, quando l’8 dicembre 1952 ho vestito per la prima volta la casacca
viola-gialla della Nuova Lodi e prima ancora la maglia bianco-nera degli Aquilotti.
Come non ricordare Alvaro, l’impegno di Carmelino (Merletti Vittorio), di Biloni Francesco e poi
più avanti l’indimenticabile lavoro di Lorenzo Musitelli, Luciano Beccarini, Santino Garotta;
Angelo Marini che con la squadra da lui diretta (terza categoria) sfiora la Coppa Lodi gareggiando
alla pari con squadre di ben altra levatura, come il Pantigliate e il Borgo Lombardo; Gianni Santi
che con paradisi e i fratelli Mulazzi organizzava l’attività dei più piccoli con veri e propri
campionati patrocinati dal CSI e per tutte le società di Lodi e dei paesi vicini.
E l’elenco potrebbe e dovrebbe continuare, come memoria e riconoscente ricordo di tutti coloro che
hanno consentito continuità alla Nuova Lodi.
Lino Fondrini
Sport e discipline
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