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Agevolazioni fiscali per le ASD: come ottenere i benefici fiscali

Alessio Sicari

Marketing Specialist in Golee

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) svolgono un ruolo cruciale nella promozione dello sport e della cultura sportiva a livello amatoriale. Per sostenere queste organizzazioni, la legislazione italiana prevede diverse agevolazioni fiscali specifiche per le ASD. Questi benefici sono pensati per semplificare la gestione economica e incentivare l’attività sportiva, mantenendo un occhio di riguardo per il Terzo Settore.

In questo articolo esploreremo le principali agevolazioni fiscali disponibili per le ASD, come ottenerle e cosa fare per continuare a beneficiarne.

Agevolazioni fiscali per le ASD: cosa cambia dal 2025 (e come non perdere i benefici)

Gestire una ASD oggi significa destreggiarsi tra mille responsabilità: allenamenti, eventi, tesseramenti… e un bel po’ di burocrazia. La buona notizia? Esistono agevolazioni fiscali pensate per dare una mano concreta alle associazioni sportive dilettantistiche. La cattiva? Le regole stanno cambiando, e dal 2025 alcune semplificazioni sono sparite o diventate più complesse.

Cos’è un’ASD?

Una ASD è un’associazione senza fini di lucro che promuove l’attività sportiva dilettantistica. Ma attenzione: non basta dirsi “ASD” per ottenere le agevolazioni fiscali. Dal 2022, con la riforma dello sport e l’introduzione del Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD), serve:

  • uno statuto conforme al D.Lgs. 36/2021,

  • l’iscrizione attiva al RASD (non più al vecchio Registro CONI),

  • la tracciabilità di entrate e uscite,

  • e il rispetto delle nuove regole fiscali in vigore dal 2025.

Se manca anche solo uno di questi requisiti, niente benefici fiscali. E, in alcuni casi, si rischiano multe salate.

Le agevolazioni che (ancora) esistono nel 2025

Nonostante l’addio al vecchio regime 398/1991, alcune agevolazioni sono ancora valide, ma solo per le ASD in regola. Ecco le principali:

  • Esenzione IVA per le attività istituzionali:
    Le attività sportive rivolte ai soci, se svolte senza scopo di lucro e secondo le modalità previste dalla riforma, possono essere esenti IVA, ma solo se rispettano criteri ben precisi stabiliti dal nuovo assetto normativo.

  • Detrazioni per chi dona:
    Le donazioni ricevute tramite strumenti tracciabili (bonifico, carta, ecc.) possono essere detratte o dedotte dal reddito del donatore. Questo vale sia per le persone fisiche sia per le imprese. Un’opportunità in più per fare fundraising in modo regolare e vantaggioso per tutti.

  • Niente imposte sotto i 5.000 € per alcuni collaboratori sportivi:
    Se la tua ASD ha collaboratori occasionali (per attività strettamente sportive), e se questi non superano i 5.000 € l’anno, non devono versare contributi previdenziali. Ma ci sono vincoli stringenti su tipo di incarico e durata.

Fine del regime 398/91: e ora?

Fino a pochi anni fa, la Legge 398/1991 era la soluzione perfetta per gestire i proventi commerciali delle ASD con meno burocrazia e una tassazione agevolata. Ma dal 1° luglio 2024 questo regime non è più applicabile alle ASD iscritte al RASD.

Cosa significa in pratica?

  • Niente più forfettone al 3% sui proventi commerciali.

  • Obbligo di fatturazione elettronica, anche per piccole entrate.

  • Necessità di registrare separatamente le attività istituzionali da quelle commerciali.

  • Per chi supera determinate soglie, partita IVA obbligatoria e contabilità ordinaria.

Se prima bastava poco per essere in regola, ora serve un piano fiscale chiaro, meglio se condiviso con un consulente che conosce la riforma.

Cosa rischi se non ti adegui

Molte ASD stanno ancora navigando a vista, convinte che “tanto siamo piccoli, a noi non cambia niente”. Peccato che la riforma non guardi le dimensioni, ma la forma giuridica e le attività svolte.

Ecco i rischi principali per chi ignora le nuove regole:

  • Perdita delle agevolazioni fiscali già ottenute.

  • Recuperi d’imposta e sanzioni per mancata emissione di fatture.

  • Cancellazione dal RASD, con conseguente perdita dello status di ente sportivo dilettantistico.

In breve: o ti adegui, o rischi grosso. Anche senza volerlo.

Cosa fare (subito) per restare in regola

Ecco una checklist pratica per non perdere le agevolazioni fiscali nel 2025:

  • Verifica che il tuo statuto sia aggiornato secondo il D.Lgs. 36/2021
  • Controlla di essere iscritto (e visibile) nel RASD
  • Se incassi per attività commerciali: apri la partita IVA, se necessario
  • Emetti fatture elettroniche e tieni una contabilità separata
  • Sfrutta le detrazioni per donazioni tracciabili
  • Inquadra correttamente i collaboratori sportivi (e non)

Se ti sembra tutto complicato, non sei il solo. Per questo abbiamo creato un gestionale pensato su misura per le ASD, che ti aiuta con scadenze, documenti, contabilità e molto altro. Tutto in un unico posto, anche da smartphone.

Conclusione

Nel 2025 gestire una ASD richiede più attenzione che mai, soprattutto sul piano fiscale. Ma non è impossibile. Le agevolazioni ci sono ancora, a patto di sapere dove trovarle e come non perderle. Serve metodo, qualche aggiornamento, e gli strumenti giusti per semplificare il tutto.

Vuoi un supporto per farlo in modo semplice, senza impazzire tra scadenze e burocrazia? Affidati a Golee, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo già con altre decine di migliaia di società sportive. E (modestamente) siamo i migliori a farlo.

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