CoCoCo amministrativo gestionali: inquadramento e norme

CoCoCo amministrativo gestionali
Sommario

Introduzione

L’evoluzione del contesto lavorativo sportivo italiano ha introdotto importanti modifiche riguardanti le collaborazioni coordinate e continuative (CoCoCo) in ambito amministrativo gestionale. La riforma del 2023 ha portato con sé significative novità, con l’obiettivo di rendere più chiara e tutelata la posizione di chi opera in questo settore. In questo articolo, esamineremo dettagliatamente le implicazioni di questa riforma e come influenzerà il futuro delle collaborazioni sportive.

Chi Sono i CoCoCo amministrativo gestionali?

I CoCoCo amministrativo-gestionali sono figure chiave all’interno delle organizzazioni sportive, incaricate di gestire attività amministrative e organizzative cruciali per il buon funzionamento delle società. Questi ruoli includono compiti come la gestione delle iscrizioni, la contabilità, la comunicazione con i soci e molte altre attività amministrative che supportano le operazioni quotidiane delle società sportive. La figura del CoCoCo amministrativo gestionale non rientra nella definizione di lavoratore sportivo ma gode comunque di significativi vantaggi. 

Le Principali Novità della Riforma

1. Inquadramento dei CoCoCo amministrativo gestionali

Come appena detto i CoCoCo amministrativo gestionali non sono riconosciuti come lavoratori sportivi. Inoltre non possono essere inquadrati come tali tutti coloro che forniscono attività nell’ambito di una professione, per il cui esercizio devono essere iscritti in appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini professionali.

2. Contrattualizzazione e Trasparenza

Uno degli obiettivi principali della riforma è promuovere la trasparenza nei contratti di collaborazione. Le società sportive sono ora tenute a fornire contratti dettagliati, specificando le mansioni, la durata del rapporto e il compenso. Questo aumento di trasparenza mira a ridurre le controversie e a garantire che i diritti dei collaboratori siano rispettati.

La comunicazione della collaborazione segue le vie ordinarie, dunque deve essere effettuata entro il giorno precedente l’inizio della stessa al centro per l’impiego con modello UNILAV.

Anche il libro unico del lavoro (LUL) è obbligatorio e devono essere registrati tutti i compensi e rimborsi a prescindere dal raggiungimento o meno della soglia dei 5.000 euro annuali.

Diventa obbligatoria anche la certificazione unica da inviare sia all’Agenzia delle Entrate che al co.co.co amministrativo gestionale.

3. Vantaggi fiscali e pensionistici

Con l’introduzione della riforma, gli adempimenti fiscali e pensionistici per i CoCoCo amministrativo-gestionali sono stati chiariti e semplificati. Pur non essendo riconosciuti come lavoratori sportivi i co.co.co amministrativo gestionali hanno diritto alle stesse agevolazioni fiscali dettate dalle tre fasce di compensazione con relativi vantaggi.

Da un punto di vista previdenziale i co.co.co amministrativo gestionali seguono gli stessi vantaggi dei lavoratori sportivi. Devono dunque essere iscritti alla gestione separata INPS, con esenzione per i primi 5.000 euro annui e uno sgravo del 50% fino al 31 dicembre 2027. L’aliquota inoltre è differente in base all’iscrizione o meno ad altra gestione previdenziale.

Con la riforma, infine, vi è l’obbligo di assicurazione INAIL secondo le norme previste dal Testo Unico 81 2001 con ripartizione del premio 1/3 a carico del collaboratore e 2/3 a carico dell’ASD.

4. Formazione e sviluppo professionale

La riforma incoraggia anche la formazione continua dei collaboratori amministrativo-gestionali. Investire nella formazione significa non solo migliorare le competenze dei lavoratori, ma anche aumentare l’efficienza e la professionalità delle società sportive. La normativa prevede incentivi per le società che promuovono programmi di formazione per i propri collaboratori.

Impatto della riforma sulle società sportive

1. Maggiore professionalità

Le nuove normative spingono le società sportive a operare in modo più professionale. La chiarezza contrattuale e l’inquadramento previdenziale migliorato permettono alle società di attrarre collaboratori più qualificati e motivati, contribuendo a una gestione più efficiente e trasparente.

2. Costi e benefici

L’adeguamento alle nuove norme può comportare inizialmente un aumento dei costi per le società sportive, dovuto ai maggiori contributi previdenziali e alle formalità contrattuali. Tuttavia, a lungo termine, questi costi sono compensati dai benefici derivanti da una gestione più efficace e da una riduzione delle controversie legali.

3. Reputazione e fiducia

L’adozione di pratiche più trasparenti e la tutela dei diritti dei collaboratori rafforza la reputazione delle società sportive. Questo può tradursi in una maggiore fiducia da parte dei soci, degli sponsor e delle istituzioni, favorendo lo sviluppo e la crescita del settore sportivo.

Conclusione

La riforma del lavoro sportivo del 2024 rappresenta un passo decisivo verso una maggiore tutela e professionalizzazione dei collaboratori amministrativo-gestionali. Le nuove normative offrono importanti vantaggi, sia per i lavoratori che per le società sportive, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più trasparente e sicuro. Adeguarsi a queste nuove norme è essenziale per garantire il futuro e la sostenibilità del settore sportivo in Italia.

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