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Destinazione d’uso locali ASD: i cambi con la Riforma

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Sommario

Introduzione 

La destinazione d’uso dei locali delle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) ha subito notevoli cambiamenti grazie alla riforma dello sport, un intervento legislativo che sta ridefinendo numerosi aspetti del settore. Questo articolo ti guiderà attraverso le principali novità, chiarendo cosa significa per le ASD gestire spazi in conformità con la normativa vigente e le opportunità che ne derivano.

Cos’è la destinazione d’uso di un locale?

La destinazione d’uso di un locale riguarda la finalità con cui uno spazio viene utilizzato. Per le ASD, la corretta destinazione d’uso dei locali è fondamentale per mantenere i requisiti necessari al fine di beneficiare delle agevolazioni fiscali e amministrative previste. Tuttavia, la normativa in materia di destinazione d’uso per le associazioni sportive dilettantistiche è stata per molto tempo poco chiara e soggetta a interpretazioni.

Quali locali possono essere utilizzati dalle ASD?

Una delle novità più significative è la possibilità per le ASD di utilizzare locali con una destinazione d’uso diversa, a patto che vengano svolte prevalentemente attività sportive e ricreative. Questo passaggio rappresenta un allentamento della normativa precedente, che richiedeva una corrispondenza rigorosa tra l’attività svolta e la destinazione d’uso del locale. Tuttavia, è essenziale che tali locali siano dichiarati idonei in base alla normativa edilizia e urbanistica.

La nuova disciplina per la destinazione d’uso dei locali per le ASD

Con l’introduzione del D.lgs. 36/2021, la normativa ha subito una svolta importante. L’articolo 7-bis ha ridefinito i criteri di utilizzo degli immobili, specificando che i locali destinati ad attività sportiva devono rispondere a requisiti precisi per essere considerati in regola con la legge. Questo significa che gli spazi utilizzati dalle ASD devono avere una destinazione d’uso conforme alle attività previste dall’associazione stessa, come ad esempio l’uso sportivo o ricreativo.

Le novità del D.Lgs. 120/2023

Il Decreto correttivo bis (D.lgs. 120/2023) ha introdotto ulteriori precisazioni in materia di destinazione d’uso per i locali ASD. Le modifiche hanno ampliato la flessibilità per le associazioni, specificando che gli immobili destinati ad attività sportive dilettantistiche possono essere utilizzati anche per attività collaterali come eventi sociali o culturali, purché non prevalenti rispetto a quelle sportive. Questa maggiore libertà offre alle ASD opportunità per aumentare il coinvolgimento della comunità, organizzando eventi e iniziative senza dover modificare la destinazione d’uso dei locali.

Come adeguare la destinazione d’uso dei locali per le ASD

Per le ASD che desiderano adeguare i propri locali alle nuove normative, è fondamentale intraprendere una verifica della conformità urbanistica e edilizia degli spazi utilizzati. L’adeguamento della destinazione d’uso, se necessario, può comportare la presentazione di una pratica edilizia presso il comune di riferimento e il rispetto di eventuali regolamenti regionali o locali.

Conclusioni

La destinazione d’uso per le ASD è un tema di grande rilevanza per la gestione e la sostenibilità delle associazioni sportive. Con la recente riforma dello sport, le ASD hanno maggiori possibilità di utilizzare spazi per attività collaterali, ampliando il loro impatto sociale senza dover rinunciare ai benefici fiscali. È però fondamentale che ogni ASD si assicuri di operare in conformità con la normativa vigente per evitare sanzioni o complicazioni amministrative.

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