Cosa sono gli Enti del Terzo Settore?

enti del terzo settore
Sommario

Cosa si intende per enti del Terzo Settore?

Sembra un termine complicato, lo so. Ma la verità è che gli enti del Terzo Settore (o ETS, per gli amici) sono ovunque intorno a noi. Si tratta di organizzazioni che lavorano per un unico grande obiettivo: migliorare la vita delle persone. Non importa se parliamo di sport, cultura, volontariato o assistenza sociale: quello che conta è che il loro scopo non è fare profitto, ma fare del bene. Ecco, se ti stai chiedendo cosa c’entra tutto questo con il tuo mondo, tieniti forte: le associazioni sportive dilettantistiche, come quella che magari gestisci o conosci, possono far parte di questa grande famiglia.

Definizione secondo il Codice del Terzo Settore

Per capirci meglio, lasciamo parlare il Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017). Secondo questa normativa, un ETS è un’organizzazione che si impegna a perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Ti suona familiare? Forse sì, perché rientrano in questa definizione associazioni che promuovono attività come lo sport dilettantistico, l’inclusione sociale e mille altre cose utilissime. Ah, un dettaglio fondamentale: per essere riconosciuti ufficialmente come ETS, bisogna iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). E no, non è solo burocrazia, ma ci arriviamo tra poco.

Differenza tra ETS e non profit

Ora, una domanda che mi fanno in tanti: ETS e non profit sono la stessa cosa? No. Hanno molto in comune, certo, ma gli ETS sono regolati da leggi precise e devono rispettare standard ben definiti per ottenere certi vantaggi (tipo benefici fiscali, per dirne uno). Il non profit, invece, è un termine più generico, che include organizzazioni magari meno strutturate. Insomma, essere un ETS non è solo un’etichetta: è una garanzia di trasparenza e affidabilità.

Quali enti fanno parte del Terzo Settore?

Non so te, ma io ogni volta che leggo queste definizioni mi ritrovo con mille domande. Tipo: “Ok, ma chi fa davvero parte del Terzo Settore?” Ecco, la risposta è sorprendente. Questo mondo è enorme, vario e pieno di sorprese. Dai un’occhiata.

Tipologie di enti: esempi concreti

Il Terzo Settore è un po’ come una squadra di calcio: ci sono tanti ruoli diversi, ma ognuno è essenziale. Ecco alcuni esempi:

  • Organizzazioni di volontariato (ODV): sono quelle che, senza chiedere nulla in cambio, si mettono al servizio degli altri. Hai presente le iniziative per raccogliere cibo o aiutare in emergenze? Loro.
  • Associazioni di promozione sociale (APS): qui si parla di attività che uniscono le persone. Eventi culturali, corsi, attività sportive. Fanno davvero di tutto.
  • Fondazioni: più formali, spesso si concentrano su progetti specifici e a lungo termine.
  • Associazioni sportive dilettantistiche (ASD): sì, proprio le società sportive come quella in cui hai i tuoi figli o dove alleni. Lo sport è una parte importante del Terzo Settore perché costruisce comunità.

Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS): cos’è e come funziona

Adesso entriamo nel vivo: il RUNTS. Ti dico subito che il nome fa sembrare tutto più complicato di quello che è. In realtà, il RUNTS è come un grande registro pubblico che tiene traccia di tutti gli ETS in Italia. Vuoi sapere chi sono? Vuoi controllare se un ente è affidabile? Questo è il posto giusto. E c’è un vantaggio anche per chi si iscrive: maggiore credibilità, accesso a benefici fiscali e possibilità di ottenere donazioni più facilmente. Se hai un’associazione, non sottovalutare l’importanza di essere nel RUNTS. È un modo per dire: “Ci siamo anche noi, e facciamo le cose per bene.”

Vantaggi e obblighi per gli enti iscritti al RUNTS

Ti sei mai chiesto cosa significhi davvero iscriversi al RUNTS? Te lo spiego subito: come dicevo prima, non è solo una formalità, ma un vero e proprio biglietto da visita per chi opera nel Terzo Settore. Certo, c’è qualche regola da seguire (e un po’ di burocrazia da affrontare), ma il gioco vale assolutamente la candela. Iscriversi significa essere riconosciuti ufficialmente e accedere a vantaggi che fanno davvero la differenza per chi gestisce un’associazione.

Iscrizione al RUNTS: procedure e requisiti

Ok, partiamo dal principio: per entrare nel RUNTS bisogna fare le cose per bene. La procedura richiede di inviare una domanda specifica, completa di tutti i documenti necessari. Non spaventarti, però. Non è una maratona, ma una piccola corsa a ostacoli, e alla fine c’è un traguardo importante. I requisiti? Statuto aggiornato, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e, soprattutto, trasparenza nella gestione. In poche parole, il RUNTS è un filtro che garantisce serietà e impegno verso la comunità.

Benefici fiscali e trasparenza gestionale

Ed ecco il lato più interessante: i vantaggi. Un ente iscritto al RUNTS può accedere a benefici fiscali che fanno respirare le casse di qualsiasi associazione. Ti faccio un esempio: detrazioni per chi effettua donazioni, agevolazioni sull’IVA e la possibilità di accedere a fondi pubblici. Ma non finisce qui. L’iscrizione al RUNTS non serve solo per avere un riconoscimento legale, ma anche per dimostrare a tutti che l’associazione è trasparente e affidabile. È un po’ come dire: “Ehi, noi ci siamo e facciamo le cose nel modo giusto”.

Gli enti del Terzo Settore nel mondo sportivo

Se pensi al Terzo Settore, probabilmente immagini associazioni culturali o organizzazioni di volontariato. Ma sai qual è uno dei pilastri più importanti? Lo sport. Sì, proprio quello. Lo sport dilettantistico è un motore incredibile per il Terzo Settore. Non solo crea comunità, ma promuove valori fondamentali come inclusione e rispetto. E le associazioni sportive dilettantistiche? Sono protagoniste indiscusse.

Associazioni sportive dilettantistiche come ETS

Lo sapevi che una ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) può essere un Ente del Terzo Settore? Esatto. Basta rispettare alcuni criteri, come l’iscrizione al RUNTS e la gestione trasparente delle attività. E il bello è che, diventando ETS, un’associazione sportiva può accedere a risorse che altrimenti sarebbero inarrivabili. Immagina di avere più strumenti per organizzare eventi, tornei o iniziative sociali. Tutto questo diventa possibile grazie ai vantaggi legati al Terzo Settore.

Ruolo delle società sportive nel Terzo Settore

Le società sportive non sono solo luoghi dove si gioca a calcio o si pratica ginnastica. Sono veri e propri punti di riferimento per le comunità locali. Pensa a quante persone, soprattutto giovani, trovano nello sport un’occasione per crescere, socializzare e imparare valori fondamentali. È qui che entra in gioco il Terzo Settore: sostenere le società sportive, garantendo loro le risorse per continuare a fare la differenza. Che si tratti di organizzare tornei inclusivi o di promuovere lo sport per tutti, il contributo del Terzo Settore è inestimabile.

Dati e curiosità sul Terzo Settore in Italia

Il Terzo Settore è ovunque, ma quante volte ci fermiamo a pensare ai numeri che ci stanno dietro? Non parlo solo di quanti enti ci siano, ma dell’impatto che questi hanno sulle nostre vite, magari senza che ce ne accorgiamo. Lo sport dilettantistico, le iniziative di solidarietà, i progetti culturali: il Terzo Settore è una rete immensa, e i dati lo dimostrano.

Quanti enti del Terzo Settore ci sono in Italia?

Partiamo dai numeri. Secondo le ultime stime ufficiali, in Italia ci sono più di 360.000 enti del Terzo Settore. Sì, hai letto bene. Questo significa che, in media, ogni città o paese ha almeno un’associazione che opera per il bene comune. E qui non parliamo solo di grandi realtà, ma anche di piccoli gruppi che fanno la differenza a livello locale.

Vuoi sapere quali sono le aree in cui il Terzo Settore è più attivo? Cultura, sport, assistenza sociale e volontariato sono in cima alla lista. E non è un caso: queste sono le basi di una comunità sana e coesa. Se vuoi approfondire, ti consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale del RUNTS per scoprire chi opera nella tua zona.

Impatto sociale ed economico degli ETS

Ecco un’altra cosa che mi colpisce sempre: il Terzo Settore non è solo “fare del bene”. Ha un peso economico reale. Gli ETS in Italia danno lavoro a oltre 850.000 persone e coinvolgono milioni di volontari. Tradotto: creano posti di lavoro, stimolano l’economia e aiutano chi è in difficoltà. È un circolo virtuoso che non si limita alle statistiche, ma si riflette sulla vita quotidiana di tutti noi.

Lo sport, ad esempio, è uno degli ambiti in cui l’impatto è più visibile. Ogni torneo, ogni evento, ogni attività per i ragazzi è una dimostrazione pratica di quanto gli ETS siano fondamentali. Ed è per questo che il Terzo Settore non è solo un “extra”, ma una colonna portante della nostra società.

Conclusioni

Gli enti del Terzo Settore non sono solo organizzazioni. Sono spazi di speranza, crescita e inclusione. Pensaci: quante persone hanno trovato nello sport, nella cultura o nel volontariato un’occasione per migliorare la propria vita? Questi enti sono fondamentali perché colmano le lacune che il sistema pubblico spesso non riesce a coprire. E lo fanno con passione, dedizione e tanta, tantissima competenza.

Per chi gestisce un’associazione sportiva o un’iniziativa sociale, essere parte del Terzo Settore significa avere una marcia in più. Vuol dire fare rete, accedere a risorse e garantire alla propria comunità un futuro migliore. E in un mondo in cui troppo spesso si guarda solo al profitto, il Terzo Settore ci ricorda che esistono obiettivi più grandi. Obiettivi che fanno la differenza.

Se vuoi scoprire di più o vedere come il tuo ente può fare il salto di qualità, ti consiglio di visitare il Codice del Terzo Settore. È una lettura che apre gli occhi e ti fa capire quanto siamo fortunati ad avere una rete così ricca.

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