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Dipendenti pubblici e lavoro sportivo: le normative

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Sommario

Introduzione

L’evoluzione normativa nel settore del lavoro sportivo ha apportato significative modifiche per i dipendenti pubblici coinvolti in attività sportive. Questi cambiamenti sono fondamentali per comprendere come gestire il proprio impiego nel settore pubblico quando si decide di dedicare il proprio tempo anche al lavoro sportivo.

Normative e regolamenti

Le normative recenti introdotte per i dipendenti pubblici che operano nel settore sportivo sono mirate a regolare con precisione i rapporti di lavoro e le attività extra-lavorative.
Le normative di riferimento sono la Riforma dello Sport in quanto definisce la possibilità di svolgere un lavoro sportivo retribuito per i dipendenti pubblici, e il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento funzione pubblica del 10 novembre 2023 che definisce i criteri per le autorizzazioni a svolgere un lavoro sportivo retribuito.
È importante essere a conoscenza di queste regole per evitare sanzioni o incompatibilità.

Soggetti interessati

La richiesta di autorizzazione è obbligatoria per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, come specificato dal D. Lgs. 165/2001, art. 1 co.2. Le categorie coinvolte includono:

  • Tutte le amministrazioni statali;
  • Gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, oltre alle istituzioni educative;
  • Le aziende e amministrazioni dello Stato con ordinamento autonomo;
  • Le regioni, le province, i comuni, le comunità montane, insieme ai loro consorzi e associazioni;
  • Le istituzioni universitarie;
  • Gli istituti autonomi per le case popolari;
  • Le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, insieme alle loro associazioni;
  • Gli enti pubblici non economici a livello nazionale, regionale e locale;
  • Le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.

Non rientrano, e dunque non hanno la possibilità di svolgere una collaborazione sportiva, le seguenti categorie di dipendenti pubblici:

  • i membri dei Gruppi sportivi militari;
  • i membri dei Corpi civili dello Stato che svolgono attività sportiva istituzionale;
  • i dipendenti delle Forze armate, dei Corpi armati e non armati dello Stato che svolgono attività sportiva come atleti, quadri tecnici, arbitri, giudici e dirigenti sportivi.

Regole di compatibilità

Per poter ottenere l’autorizzazione al lavoro sportivo il dipendente pubblico deve poter dimostrare che il lavoro sportivo sia compatibile con il proprio ruolo pubblico, pertanto deve esserci:

  • Assenza di compatibilità di diritto: ovvero assenza di cause che ostacolino l’imparzialità del lavoratore soprattutto in relazione alla propria qualifica, la posizione e le attività che svolge all’interno del settore pubblico.
  • Assenza di conflitto di interessi: il lavoro sportivo o l’associazione per cui viene svolto non devono essere agevolati grazie alla posizione pubblica ricoperta.

Condizioni per l’approvazione dei dipendenti pubblici al lavoro sportivo

Oltre alle regole di compatibilità per poter ottenere l’autorizzazione a svolgere un lavoro sportivo retribuito i dipendenti pubblici devono rispettare ulteriori condizioni per tutta la durata del rapporto di lavoro. L’attività del lavoro sportivo deve essere svolta:

  • fuori dall’orario di lavoro pubblico;
  • senza che possa pregiudicare il regolare svolgimento dell’attività pubblica, l’indipendenza del lavoratore o il buon funzionamento dell’amministrazione pubblica datrice di lavoro;
  • senza che prevalga rispetto all’attività lavorativa pubblica. Per questo motivo è stato deciso che l’attività di lavoro sportivo per i dipendenti pubblici non possa impiegare più del 50% del monte ore lavorative settimanale.  

Procedura di autorizzazione dei dipendenti pubblici al lavoro sportivo

Per i dipendenti pubblici che desiderano intraprendere attività lavorative in ambito sportivo, è essenziale seguire una procedura di autorizzazione preventiva da presentare dunque prima dell’accettazione del lavoro sportivo. Questo processo garantisce la compatibilità tra il ruolo pubblico e le attività sportive esterne, mantenendo trasparenza e conformità normativa.

L’autorizzazione preventiva per la collaborazione, grazie alla modifica introdotta dal D.L n. 71/2024, non è da richiedere per collaborazioni la cui retribuzione rientra nella prima soglia di compensazione (fino a 5.000 euro annui). Inoltre, nello stesso decreto, è stato definito che le collaborazioni sportive rientranti nella prima soglia sono a priori da considerare escluse dalle incompatibilità con il lavoro pubblico. Il dipendente pubblico deve in questo caso provvedere solo a comunicare la collaborazione sportiva all’amministrazione di appartenenza prima dell’avvio della stessa.

Passaggi per l’autorizzazione dei dipendenti pubblici al lavoro sportivo

  • Presentazione della richiesta: Il dipendente deve presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro, specificando dettagliatamente il tipo di attività sportiva, la durata e le modalità della collaborazione.
  • Valutazione da parte dell’amministrazione: L’amministrazione esamina la richiesta, valutando la compatibilità dell’attività sportiva con il ruolo istituzionale del dipendente e l’assenza di potenziali conflitti di interesse.
  • Esito della richiesta: I termini per la risposta da parte dell’amministrazione sono fissati a 30 giorni dalla ricezione della richiesta. L’esito può essere di tre tipi:
  • Autorizzazione: L’amministrazione dà risposta positiva formalmente e il dipendente può procedere con la collaborazione sportiva.
  • Rigetto: L’amministrazione esprime formalmente il rigetto dell’autorizzazione, motivando la decisione.
  • Silenzio-assenso: Se i termini di risposta non sono rispettati dall’amministrazione, il dipendente può ritenersi autorizzato a svolgere la collaborazione. Questo tipo di esito è stato creato per evitare ritardi burocratici che potrebbero rallentare i processi di collaborazione.

Le modifiche della normativa avvenute a fine maggio 2024 prevedono inoltre che i dipendenti pubblici comunichino all’amministrazione di competenza il totale dei compensi ricevuti entro i 30 giorni successivi alla fine di ciascun anno di riferimento o alla cessazione del relativo rapporto di lavoro se precedente.

Conclusione

Le nuove regole per i dipendenti pubblici nel lavoro sportivo richiedono una precisa comprensione e adesione alle normative vigenti. Sebbene queste regole possano sembrare restrittive, offrono un quadro chiaro e trasparente per chi desidera conciliare il proprio ruolo nel pubblico impiego con la passione per lo sport. È fondamentale seguire le procedure di autorizzazione e rimanere aggiornati sulle normative per evitare sanzioni e garantire un comportamento etico e professionale.

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