Introduzione
Con la riforma dello sport e l’introduzione del decreto correttivo bis ci sono stati molti dubbi sulla connessione tra la professione dei maestri di sci e il regime fiscale. In particolare, ci si chiede se i maestri di sci possano usufruire delle agevolazioni fiscali riservate ai lavoratori sportivi, aprendo una partita IVA in regime forfettario e collaborando con diverse A.S.D. Tuttavia, restano incertezze, soprattutto a causa dell’obbligo di essere iscritti al Collegio Regionale dei Maestri di sci per esercitare la professione.
Il quadro della riforma dello sport per i maestri di sci
In base alle disposizioni del decreto legislativo 36/2021, che ha ridefinito la figura del lavoratore sportivo a partire dal 1° luglio 2023, i maestri di sci, se hanno prestato servizi per A.S.D./S.S.D. registrate al Registro delle Attività Sportive (RAS), possono essere considerati lavoratori sportivi, godendo di una franchigia fiscale fino a 15.000 euro annui, indipendentemente dal tipo di contratto (autonomo, subordinato, co.co.co).
Tuttavia, l’entrata in vigore del correttivo-bis (d.l. 120/2023) ha modificato nuovamente lo status dei maestri di sci, escludendoli dalla categoria dei lavoratori sportivi a partire dal 5 settembre 2023.
Questa esclusione si basa sul fatto che i maestri di sci ottengono l’abilitazione professionale attraverso una selezione iniziale che gli consente di accedere a un corso di formazione. Dopo aver completato il corso, devono superare una serie di esami, il cui successo gli permette di essere iscritti al Collegio Regionale dei Maestri di sci, ottenendo così un riconoscimento e un titolo che non rientrano strettamente nell’ambito sportivo.
Implicazioni fiscali e previdenziali
Tale ridefinizione ha conseguenze significative sia sul piano fiscale che previdenziale. Per esempio, i maestri di sci che hanno aperto una partita IVA dopo l’entrata in vigore del correttivo-bis non possono beneficiare della soglia di esenzione fiscale prevista per i lavoratori sportivi. Tuttavia, coloro che avevano già avviato l’attività come lavoratori autonomi con partita IVA prima di questa data potrebbero ancora rientrare nelle agevolazioni previste.
Inoltre, per quanto riguarda gli obblighi previdenziali, i maestri di sci sono tenuti a iscriversi alla gestione commercianti, escludendoli così dalla soglia di esenzione prevista per i membri della gestione separata INPS, stabilita a 5.000 euro annui.
Dal 2024 una riforma per i maestri di sci in piemonte
La regione Piemonte, storicamente legata agli sport invernali, ha adottato un approccio particolarmente attivo riguardo alla regolamentazione dei maestri di sci. La recente normativa regionale, proposta dal consigliere Paolo Bongioanni, rappresenta un passo significativo in avanti per la categoria.
Questa legge è stata elaborata in stretta collaborazione con i professionisti del settore, rendendola una delle normative più avanzate in Italia in termini di tutela e regolamentazione dei maestri di sci. Tra le principali innovazioni, la normativa introduce criteri specifici per il riconoscimento delle qualifiche professionali e stabilisce un sistema di aggiornamento continuo per i maestri di sci, in modo da garantire che essi siano sempre allineati con le migliori pratiche e gli standard internazionali.
Un altro aspetto fondamentale della legge piemontese è l’introduzione di misure volte a sostenere i giovani aspiranti maestri di sci, incentivando la formazione professionale e facilitando l’accesso alla professione. Questi provvedimenti non solo rafforzano la competitività del settore a livello regionale, ma assicurano anche una preparazione adeguata alle future generazioni di maestri.
Inoltre, la normativa stabilisce un quadro chiaro per la cooperazione tra le scuole di sci e le istituzioni locali, garantendo che le esigenze del territorio vengano rispettate e che la formazione dei maestri di sci sia in linea con le caratteristiche specifiche delle montagne piemontesi.
Conclusioni
La riforma dello sport per i maestri di sci è un segnale forte di come il settore stia evolvendo verso standard più alti di professionalità e sicurezza. Con le nuove normative regionali, in particolare quelle adottate dal Piemonte, si punta a rafforzare ulteriormente la qualità dell’insegnamento e la sicurezza sulle piste. Questo cambiamento non solo eleva il profilo della professione, ma contribuisce anche a promuovere il turismo invernale in Italia, facendo delle nostre montagne una meta sempre più ambita a livello internazionale.