Introduzione
La dichiarazione dei redditi sportivi è un tema fondamentale per tutti i lavoratori coinvolti in attività sportive. Le novità introdotte dalla Riforma dello Sport, entrata in vigore nel luglio dell’anno scorso, hanno un impatto diretto sui compensi percepiti durante quell’anno. La prima dichiarazione dei redditi influenzata da queste novità è dunque quella che si presenta quest’anno, relativa ai redditi percepiti nel 2023.
Dichiarazione dei redditi sportivi: chi deve farla?
I compensi percepiti dai lavoratori sportivi dilettanti, inclusi atleti, allenatori e collaboratori, sono soggetti a specifiche regole fiscali. La dichiarazione dei redditi diventa obbligatoria quando il totale dei compensi supera la soglia di esenzione prevista dalla normativa. Dal 2023, la soglia di esenzione è stata modificata a 15.000 euro annui per i redditi percepiti nello stesso anno, in seguito all’entrata in vigore della Riforma dello Sport. Tutti coloro che superano questo limite devono inserire i compensi sportivi nel modello Redditi PF (Persone Fisiche).
Soglia di esenzione per i compensi sportivi
Una delle principali novità della riforma dello sport riguarda l’innalzamento della soglia di esenzione. Fino al 2023, i lavoratori sportivi dilettanti potevano beneficiare di un’esenzione fiscale fino a 10.000 euro. Con le modifiche apportate, la soglia sale a 15.000 euro per l’anno 2023. Ciò significa che i primi 15.000 euro percepiti non saranno soggetti a imposte, mentre l’importo eccedente dovrà essere regolarmente dichiarato e tassato.
Distinzione tra i due periodi e gestione previdenziale
Quando si compila la dichiarazione dei redditi del 2024, è fondamentale separare i compensi percepiti prima e dopo il 1 luglio 2023. I lavoratori sportivi dovranno fare attenzione a distinguere tra le due soglie di esenzione (10.000 euro fino al 30 giugno e 15.000 euro dal 1 luglio). Tale distinzione deve essere chiaramente riportata nel modello Redditi PF, per evitare errori o sovrapposizioni che potrebbero portare a sanzioni o richieste di rettifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per i compensi percepiti dal 1 luglio 2023 che superano i 15.000 euro, è obbligatorio anche il pagamento dei contributi previdenziali. Questi devono essere dichiarati e potranno essere dedotti dal reddito imponibile nella misura consentita dalla legge, contribuendo così a ridurre l’imponibile fiscale.
Con queste modifiche, la gestione dei compensi sportivi nella dichiarazione dei redditi richiede un’attenzione particolare alle date e alle soglie di esenzione applicabili in ciascun periodo. Le ASD hanno il dovere di fornire informazioni chiare ai loro collaboratori e comunicare correttamente all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai compensi erogati, per facilitare il processo di dichiarazione.
Compensi percepiti entro il 30 giugno 2023
I compensi sportivi percepiti fino al 30 giugno 2023 sono regolati dalla normativa precedente alla riforma dello sport e figurano come redditi diversi. Questi redditi continuano a beneficiare della soglia di esenzione fiscale di 10.000 euro, il limite stabilito dalla normativa vigente fino a quella data. Pertanto, chi ha ricevuto compensi inferiori a 10.000 euro entro il 30 giugno 2023 non sarà tenuto a dichiararli, mentre i compensi che eccedono tale limite dovranno essere indicati nel modello Redditi PF, soggetti a tassazione ordinaria.
Compensi percepiti dal 1 luglio 2023
A partire dal 1 luglio 2023, con l’entrata in vigore della riforma dello sport, la soglia di esenzione fiscale è stata innalzata a 15.000 euro. I compensi percepiti da questa data in poi godranno quindi di un’esenzione fino al nuovo limite di 15.000 euro e figurano come redditi da lavoro dipendente o autonomo. Anche in questo caso, la parte eccedente tale importo sarà soggetta a tassazione e dovrà essere dichiarata nel modello Redditi PF. Inoltre, per i redditi superiori a 15.000 euro percepiti dal 1 luglio 2023, scatta anche l’obbligo di versamento dei contributi previdenziali, che dovranno essere indicati come oneri deducibili nella dichiarazione.
Scadenze per la dichiarazione dei redditi
La dichiarazione dei redditi sportivi segue le stesse scadenze del modello Redditi PF, che per il 2024 è il 31 ottobre. Tuttavia, è opportuno verificare se vi saranno eventuali proroghe.
Sanzioni per mancata dichiarazione
La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, quando necessaria, comporta sanzioni che possono variare a seconda della gravità dell’omissione. Se l’Agenzia delle Entrate rileva compensi non dichiarati, il lavoratore sportivo potrebbe incorrere in multe e altre penalità.
Il ruolo delle ASD nella gestione fiscale
Le ASD possono svolgere un ruolo cruciale nel supportare i propri collaboratori sportivi nella gestione fiscale. Oltre a comunicare i compensi all’Agenzia delle Entrate, le ASD possono fornire assistenza per la compilazione della dichiarazione dei redditi e tenere i collaboratori aggiornati sulle novità normative.
Conclusione
La riforma dello sport ha introdotto significative novità per i lavoratori sportivi dilettanti, che devono prestare attenzione alle nuove soglie di esenzione e ai requisiti per la dichiarazione dei redditi. Le ASD hanno un ruolo importante nel facilitare la conformità fiscale dei propri collaboratori e prevenire sanzioni.