Abbiamo fatto qualche domanda al nostro collega Luca, che dopo anni di studio in università a Bologna e Roma, ha fatto la valigia per volare a Madrid e partecipare al master del Real. Dal 2018 si occupa del lato amministrativo, finanziario e burocratico di Golee.
Noi amanti del calcio, e dello sport in generale, quando abbiamo sentito la sua esperienza siamo rimasti senza parole, e abbiamo pensato potesse essere interessante anche per i nostri lettori conoscere la sua storia.
Ciao Grana (come viene soprannominato in Golee), raccontaci un po’ di te: chi sei, cosa fai in Golee, qual è la tua storia…?
Ciao! Sono Luca Granaldi, ho 30 anni e mi occupo della parte amministrativa, burocratica e finanziaria di Golee. Sono nato a Taranto in una famiglia fortemente sportiva, entrambi i miei genitori sono professori di educazione fisica ed hanno praticato ogni sorta di sport. Già a 4 anni ho fatto psicomotricità e poi mi sono dedicato alla pallacanestro per i successivi 14 anni, finché un infortunio alla spalla mi ha costretto a cambiare sport. Oltre alla pallacanestro ho giocato e provato tantissimi altri sport: calcio, pallavolo, pallanuoto, tennis, beach tennis, golf, scherma, atletica.
Mi sono diplomato al Liceo Scientifico con voti molto alti, in 2 anni e mezzo ho preso la Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale all’Università di Bologna e in seguito la Laurea Specialistica in Sport Management all’Università del Foro Italico di Roma. Dopodichè ho ottenuto una borsa di studio per il Master in Business Administration (MBA) in Sport Management alla Escuela Universitaria del Real Madrid e mi sono trasferito a Madrid per un anno.
Sono entrato in Golee a Settembre 2018, subito dopo aver terminato il Master. Il Master, della durata di 9 mesi, era incentrato completamente sul mondo sportivo, non solo calcistico, e ci ha dato la possibilità di studiare differenti sfaccettature della gestione di club, aziende e istituzioni sportive, da un punto di vista finanziario, manageriale, organizzativo e commerciale, tramite le testimonianze di svariate figure di rilievo del mondo sportivo e le attività svolte durante le visite alle principali Sport Facilities del mondo. Infatti all’interno del programma del Master erano compresi viaggi ed esperienze collegate all’attività sportiva.
Parlando proprio del tuo master, come ne sei venuto a conoscenza?
Come spesso succede nella vita, in maniera del tutto casuale. Ero in procinto di completare il “canonico” percorso di studi (canonico tra virgolette perchè la mia Laurea Triennale è in Ingegneria Gestionale, che poco c’entra con l’attività sportiva) con la Laurea Specialistica in Sport Management all’Università del Foro Italico a Roma e stavo cercando un Master di un certo livello che mi aiutasse ad entrare nel mondo del calcio. Dopo una serie di ricerche su internet mi sono imbattuto nel Master del Real Madrid che naturalmente ha rubato tutto il mio interesse.
Quali erano le condizioni per poter partecipare? Era difficile venire selezionato?
Essendo un MBA (Master in Business Administration) sicuramente era necessario possedere la Laurea Specialistica, non necessariamente in ambito sportivo, e soprattutto un alto livello di inglese. Una volta inviata la candidatura ho effettuato una serie di colloqui online finché non mi hanno comunicato che ero stato ammesso e con una borsa di studio che copriva la metà dei costi.
Parliamo di emozioni che hai provato una volta arrivato a Madrid: come hai vissuto il trasferimento nella nuova città?
Beh all’inizio ero a dir poco euforico! Nonostante fossi abituato a cambiare città, (oltre a Taranto dove sono nato, ho vissuto anche a Bologna e Roma) era la prima volta per me fuori dall’Italia e non vedevo l’ora di cimentarmi con le sfide che un cambio come questo poteva sottopormi. Poi, una volta arrivato a Madrid, non è stato per niente comparabile a ciò che avevo già vissuto con gli altri cambi di città. Inizialmente la lingua è stata un problema: io non parlavo spagnolo e in Spagna pochissimi parlano inglese. Ho provato ad aggiungere la “S” alla fine delle parole italiane, ma non venivo capito (ride). Per fortuna per noi italiani è molto facile imparare lo spagnolo e quindi dopo poco sono riuscito ad ambientarmi.
Ora vorremmo sapere qualcosa in più sul Master, quanti erano i partecipanti?
Il Master era diviso in 4 corsi: Junior e Senior English e Junior e Senior Spanish, ognuno dei quali composto da circa 30 studenti. Io ero nel corso Junior English. Erano presenti 50 nazionalità diverse, ma la terza più rappresentativa dopo Spagna e India era l’Italia.
Quali erano le lezioni principali del Master?
Sicuramente l’ambito tecnologico applicato allo sport era la parte più massiccia del Master, con connesse poi tutte le attività relative allo studio del mercato, dei competitors e del business plan. Inoltre erano comprese lezioni ed esami su marketing e finanza e tantissimi lavori di gruppo.
Quali sono state le attività più interessanti?
Senza dubbio i viaggi! Il Master includeva un viaggio a New York con conseguente visita a tutti i più importanti impianti sportivi della città come il Madison Square Garden, il Barclays Center, lo Yankee Stadium e il MetLife Stadium. Inoltre siamo andati a Vitoria, per studiare il Baskonia Group, a Valencia, dove abbiamo visitato sia lo stadio del Valencia che quello del Levante, e a Udine, dove abbiamo avuto un paio di giorni di lezione con lo staff dell’Udinese.
C’è qualche lavoro di gruppo, progetto o altro che ti è rimasto impresso in particolare?
Ricordo benissimo un lavoro di gruppo davvero entusiasmante: dato un lotto nel centro di Madrid, ogni gruppo doveva creare la propria struttura sportiva da zero, scegliendo la tipologia di edificio, gli sport, gli ambienti e soprattutto considerare il progetto sotto un punto di vista economico. Noi ideammo un centro sportivo multidisciplinare e eco-sostenibile, che aiutava la zona a risparmiare energia e che raccoglieva acqua piovana e la rendeva riutilizzabile come acqua per le piscine.
Mentre eri lì hai conosciuto calciatori o personaggi di spicco del Real Madrid?
Beh si, ho visto da vicino tutti i giocatori che in quel periodo giocavano nel Madrid, Cristiano Ronaldo, Modric, Casemiro, Kroos, Benzema, Marcelo, ma non è mai stato possibile conoscerli. In compenso ho avuto il piacere di parlare con molte figure di rilievo della storia del Real Madrid, da Butragueño e Sanchis, rispettivamente direttore dell’Università del Real Madrid e direttore del Master in Sport Management, a Roberto Carlos, Figo e Raul. Ho visto più di una volta anche Luka Doncic che in quel periodo giocava nel Real Madrid prima di diventare la stella più splendente della NBA.
Consiglieresti il Master a un amico?
Certamente si! È stata l’esperienza più bella della mia vita, ho avuto la possibilità di specializzarmi in ciò che più mi appassiona, di conoscere professionisti e colleghi del mondo sportivo, di visitare alcune delle più importanti facilities sportive d’Europa e del mondo, e soprattutto di vivere per un anno in una città fantastica come Madrid.