Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) svolgono un ruolo fondamentale nella promozione dello sport a livello amatoriale in Italia. Oltre alle attività istituzionali, spesso si trovano a gestire attività commerciali per sostenere economicamente le proprie iniziative. Ma cosa si intende esattamente per “attività commerciale” in questo contesto?
Definizione di attività commerciale per le ASD
Secondo la normativa fiscale italiana, un’attività commerciale si riferisce a operazioni che generano ricavi attraverso la vendita di beni o servizi sul mercato, con l’obiettivo di realizzare un profitto. Per le ASD, ciò può includere la vendita di merchandising, la gestione di bar o ristoranti all’interno delle strutture sportive, o l’organizzazione di eventi aperti al pubblico a pagamento.
È importante notare che le entrate derivanti dalle quote associative o dalle attività direttamente correlate agli scopi istituzionali dell’ASD non sono considerate commerciali e, pertanto, godono di specifiche agevolazioni fiscali. Tuttavia, quando l’ASD intraprende attività che esulano da queste finalità, si entra nel campo delle attività commerciali, con relative implicazioni fiscali.
Attività commerciale occasionale nelle ASD
Le ASD possono svolgere attività commerciali in modo occasionale, ad esempio organizzando eventi una tantum come tornei o manifestazioni aperte al pubblico. In questi casi, la normativa prevede specifiche esenzioni o agevolazioni fiscali, purché tali attività non assumano carattere di abitualità e i proventi siano reinvestiti per il perseguimento degli scopi istituzionali dell’associazione.
Tassazione delle attività commerciali nelle ASD
Quando un’ASD svolge attività commerciali, è soggetta a specifici obblighi fiscali. In particolare, le entrate derivanti da queste attività sono imponibili e richiedono l’apertura di una partita IVA, la tenuta di una contabilità separata e l’adempimento degli obblighi dichiarativi previsti dalla legge. Tuttavia, esistono regimi fiscali agevolati, come quello previsto dalla Legge n. 398/1991, che consente alle ASD di applicare un regime forfettario sulle entrate commerciali, semplificando gli adempimenti contabili e riducendo la pressione fiscale.
Differenza tra attività commerciale e istituzionale nelle ASD
La distinzione tra attività istituzionale e attività commerciale è cruciale per una corretta gestione fiscale dell’ASD. Le attività istituzionali sono quelle direttamente legate agli scopi sociali dell’associazione, come l’organizzazione di corsi sportivi per i soci. Queste attività beneficiano di esenzioni fiscali. Al contrario, le attività commerciali sono quelle svolte con l’obiettivo di generare profitto attraverso il mercato e sono soggette a tassazione.
Attività commerciale per associazioni no profit
Anche le associazioni no profit, incluse le ASD, possono svolgere attività commerciali purché i proventi siano destinati esclusivamente al finanziamento delle attività istituzionali e non vi sia distribuzione di utili tra i soci. È fondamentale che tali attività siano accessorie e non prevalenti rispetto a quelle istituzionali, per mantenere lo status di ente non commerciale e le relative agevolazioni fiscali.
Per una comprensione più approfondita delle implicazioni fiscali e normative legate alle attività commerciali delle ASD, si consiglia di consultare la Guida dell’Agenzia delle Entrate per le Associazioni Sportive Dilettantistiche e la Circolare n. 18/E del 1° agosto 2018, che forniscono chiarimenti dettagliati in materia.