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Camp estivi: i dati dalle società sportive su criticità e opportunità

Introduzione

I camp estivi sono un’opportunità importante per molte società sportive. Servono a creare continuità nelle attività, fidelizzare gli atleti e generare entrate in un periodo dell’anno in cui spesso tutto rallenta. Ma quanto sono realmente sostenibili? Quali sono le principali difficoltà nell’organizzarli? E cosa potrebbe renderli più interessanti per famiglie e atleti?

Per rispondere a queste domande, abbiamo raccolto i dati direttamente dalle società sportive, chiedendo loro cosa funziona e cosa invece rappresenta un ostacolo. Nessuna ipotesi o stima generica: solo dati reali, raccolti da chi i camp estivi li gestisce davvero.

Ecco cosa ci hanno raccontato.

Le principali difficoltà nell’organizzazione di un camp estivo

Abbiamo chiesto alle società sportive quali sono gli aspetti più complessi nella gestione di un camp estivo. Le risposte più frequenti sono state:

  • Assicurazioni e certificati medici (23,9%)
  • Gestione delle iscrizioni e dei pagamenti (21,7%)
  • Selezione e gestione dello staff tecnico (19,6%)
  • Sicurezza e primo soccorso (17,4%)
  • Coinvolgimento delle famiglie (8,7%)

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Il primo dato che salta all’occhio è che la parte burocratica è il problema principale. Assicurazioni, certificati e norme di sicurezza pesano sulla gestione, rallentano i processi e creano incertezza.

Anche la parte

 amministrativa è una difficoltà concreta: quasi una società su quattro segnala problemi nella gestione delle iscrizioni e dei pagamenti. Il che fa pensare che molti club abbiano ancora processi poco digitalizzati o difficili da gestire internamente.

Infine, c’è il tema dello staff tecnico. Trovare istruttori qualificati e organizzarne il lavoro è un ostacolo per il 19,6% delle società. Non è solo una questione di disponibilità, ma anche di sostenibilità economica: molte società faticano a garantire compensi adeguati, il che rende difficile trovare personale motivato e preparato.

I principali ostacoli che impediscono alle società di organizzare un camp estivo

Non tutte le società sportive riescono a organizzare un camp. Quali sono i motivi che spingono alcune a rinunciare?

  • Difficoltà nel trovare una struttura adeguata (32,6%)
  • Mancanza di fondi e sponsorizzazioni (30,4%)
  • Scarsa adesione da parte degli atleti (19,6%)
  • Troppe attività in contemporanea e mancanza di tempo (10,9%)

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Due dati in particolare fanno riflettere. Il primo è che quasi un terzo delle società non riesce a trovare uno spazio adeguato per organizzare il camp. Significa che, in molte realtà, gli impianti sportivi non sono disponibili, hanno costi troppo elevati o non offrono le condizioni logistiche necessarie.

Il secondo è l’aspetto economico: il 30,4% delle società segnala che il problema principale è la mancanza di fondi. Non avere budget a sufficienza per coprire le spese – dal personale agli affitti – impedisce a molti club di avviare un camp estivo, nonostante la volontà di farlo.

Un altro punto interessante riguarda la scarsa adesione degli atleti. Il 19,6% delle società ha avuto difficoltà nel coinvolgere un numero sufficiente di partecipanti. Questo indica che non basta organizzare un camp, bisogna anche saperlo promuovere e renderlo attrattivo per le famiglie.

Cosa renderebbe un camp estivo più interessante per atleti e famiglie?

Organizzare un camp estivo non basta. Deve essere attrattivo, deve offrire qualcosa in più rispetto alla classica attività sportiva durante l’anno. Abbiamo chiesto alle società sportive quali servizi aggiuntivi potrebbero fare la differenza e rendere un camp più interessante. Ecco cosa è emerso.

  • Attività extra sportive (giochi, escursioni, formazione) – 47,8%
  • Supporto per il trasporto degli atleti – 30,4%
  • Presenza di atleti professionisti – 15,2%
  • Pacchetti di soggiorno per le famiglie – 2,1%

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Il dato più evidente è che quasi la metà delle società ritiene che l’elemento chiave sia l’integrazione di attività extra. Non solo sport, ma anche giochi di squadra, momenti di svago, escursioni, formazione e workshop su temi utili per i giovani atleti. Un camp che non sia solo allenamenti e competizione, ma anche esperienza, divertimento e crescita personale.

Un altro dato rilevante riguarda la gestione degli spostamenti. Il 30,4% delle società afferma che offrire un servizio di trasporto per gli atleti renderebbe il camp più accessibile. Questo è un punto chiave: per molte famiglie, il problema principale è accompagnare e riprendere i figli tutti i giorni. Un supporto in questo senso potrebbe fare la differenza nell’aumentare le iscrizioni.

C’è poi un’idea che alcune società stanno già sperimentando: coinvolgere atleti professionisti o figure di spicco dello sport locale. Il 15,2% delle società crede che la presenza di unospite speciale, anche per una sola giornata, possa essere un grande valore aggiunto. Non serve avere campioni internazionali: spesso basta un atleta di riferimento nel territorio per rendere il camp più attrattivo e motivante per i ragazzi.

I pacchetti di soggiorno per le famiglie sono stati indicati solo da una piccola percentuale di società. Segno che, almeno per ora, i camp sportivi restano perlopiù attività giornaliere, senza una forte domanda per esperienze residenziali.

Perché alcune società sportive hanno smesso di organizzare i camp estivi?

Un conto è non riuscire a organizzare un camp estivo per mancanza di fondi, strutture o iscritti. Un altro è averlo fatto in passato e poi aver deciso di fermarsi.

Abbiamo chiesto alle società che in passato hanno gestito un camp estivo e poi hanno smesso quali siano stati i motivi dietro questa scelta. E le risposte raccontano una realtà diversa rispetto a chi non ha mai iniziato.

Ecco i principali motivi che hanno portato alcune società a rinunciare ai camp estivi dopo averli già organizzati:

  • Difficoltà organizzative interne – 30,3%
  • Costi troppo alti rispetto ai ricavi – 27,2%
  • Bassa adesione rispetto alle aspettative – 18,1%
  • Gestione troppo complessa di sicurezza e responsabilità – 12,1%
  • Restrizioni legate al COVID – 3,0%

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Il primo dato interessante è che il 30,3% delle società ha sottovalutato il carico organizzativo. Non basta trovare gli istruttori e prenotare le strutture: serve un sistema ben rodato per gestire iscrizioni, pagamenti, comunicazione con le famiglie e logistica quotidiana. Senza un team dedicato, il rischio è che tutto diventi ingestibile.

Poi c’è la questione economica. Il 27,2% delle società ha rinunciato perché il camp non era sostenibile finanziariamente. Troppi costi rispetto agli introiti, difficoltà a trovare sponsor, margini troppo bassi per giustificare lo sforzo. In altre parole: il camp diventava più un peso che un’opportunità.

Il terzo motivo riguarda un problema che poche società considerano all’inizio: le aspettative sulle adesioni. Il 18,1% delle società che ha smesso di organizzare il camp ha segnalato che il numero di iscritti era molto più basso del previsto. Questo significa una cosa: non basta avere un’idea, serve una strategia per riempire il camp e renderlo appetibile.

Infine, c’è il tema della sicurezza e delle responsabilità (12,1%). Non si tratta solo di burocrazia, ma anche di gestione pratica: serve un numero adeguato di istruttori per supervisionare i ragazzi, servono protocolli chiari per gli imprevisti, servono assicurazioni che coprano tutto. E per alcune società, tutto questo è risultato troppo complesso da gestire.

Quindi, la vera differenza tra chi non ha mai organizzato un camp e chi ha smesso di farlo sta nel tipo di difficoltà affrontate. Se nel primo caso i problemi sono spesso legati alla mancanza di risorse iniziali, nel secondo si tratta di mancata sostenibilità a lungo termine. E questo è un punto su cui molte società, prima di avviare un camp, dovrebbero riflettere con attenzione.

Perché sempre più società continuano a investire nei camp estivi

Nonostante le difficoltà, la maggior parte delle società continua a organizzare camp estivi ogni anno. Questo perché, al netto delle complessità, i benefici sono evidenti: aumentano la fidelizzazione degli atleti, creano un punto di contatto con nuove famiglie e offrono un’opportunità di crescita per i giovani.

Dal nostro sondaggio emerge che oltre il 70% delle società che ha avviato un camp continua a portarlo avanti, segno che, con il giusto approccio, l’organizzazione può essere sostenibile e redditizia. Ma qual è il segreto di chi riesce a mantenere il proprio camp attivo nel tempo?

Le società che funzionano meglio sono quelle che hanno capito che un camp non deve essere solo sport, ma un’esperienza completa. L’integrazione di attività extra, momenti di formazione e momenti di svago permette di coinvolgere più ragazzi e aumentare le adesioni.

Un altro punto chiave è il supporto per gli spostamenti. Il 30,4% delle società che organizza camp con successo ha trovato una soluzione per facilitare l’accesso ai ragazzi, riducendo il problema logistico per le famiglie. Questo può essere fatto con convenzioni per i trasporti o con servizi dedicati.

Infine, la presenza di atleti professionisti rappresenta un forte elemento di attrazione. Non servono necessariamente grandi nomi: anche la partecipazione di ex atleti locali o figure di riferimento per i ragazzi può rendere il camp più interessante e migliorare l’esperienza complessiva.

Golee supporta le società a 360° (anche in questi casi)

Organizzare un camp estivo è impegnativo, ma oggi ci sono strumenti che possono semplificare il lavoro delle società sportive. E noi di Golee lo sappiamo bene.

Attraverso il nostro servizio dedicato ai camp estivi (scopri di più qui), aiutiamo le società sportive a:

  • Gestire le iscrizioni in modo digitale, evitando problemi amministrativi e ottimizzando la comunicazione con le famiglie.
  • Strutturare le attività in modo più efficace, grazie a modelli organizzativi già collaudati.
  • Ridurre il carico burocratico, con supporto per assicurazioni, certificati e normative di sicurezza.

Abbiamo visto che molte società rinunciano a organizzare un camp per difficoltà organizzative o gestionali. Il nostro obiettivo è fornire loro gli strumenti per superare questi ostacoli, trasformando il camp estivo da un problema a un’opportunità di crescita.

Se la tua società sta pensando di organizzare un camp estivo, ma non sai da dove partire, possiamo aiutarti a farlo nel modo più semplice ed efficace possibile.

Sommario

Altre risorse utili

Lo strumento più potente della tua segreteria.

Concentrati di più sullo sport e meno sulla burocrazia.