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Compensi e ruoli multipli nelle associazioni sportive: un’analisi approfondita

Sommario

Introduzione

Nell’ambito delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e delle società sportive dilettantistiche (SSD), è comune che il Presidente (Legale Rappresentante) e alcuni membri del Consiglio Direttivo siano anche tecnici e ricevano un rimborso forfettario di spesa, generalmente rientrante nei 10.000 euro. Con l’entrata in vigore della riforma imminente, molti sodalizi si pongono la questione se il Presidente e i consiglieri che svolgono anche attività di tecnico potranno continuare a ricevere tali rimborsi e in che termini. In questo articolo, esamineremo questa problematica che, come vedremo, solleva più di una questione.

L’applicazione dell’art. 67 del T.U.I.R.

L’art. 67 del T.U.I.R., che riguarda i compensi sportivi (compresi quelli entro i 10.000 euro), precisa che sono considerati “redditi diversi” se non derivano dall’esercizio di arti e professioni o dalla qualità di lavoratore dipendente. È importante considerare questa precisazione, come evidenziato dalla Corte di Cassazione in diverse sentenze, in cui si afferma che se l’attività svolta assume le caratteristiche di un lavoro dipendente o di una professione, l’art. 67 non si applica.

L’individuazione delle caratteristiche dell’attività di istruttore

Le verifiche fiscali, previdenziali e le sentenze su questo argomento si concentrano sull’individuazione delle caratteristiche dell’attività degli istruttori. La presenza dell’abitualità, della professionalità, della rilevanza quantitativa del lavoro svolto e del compenso percepito sono alcune delle principali caratteristiche prese in considerazione. Se l’attività di istruttore soddisfa tali requisiti, l’art. 67 non si applica.

La riforma del lavoro sportivo

La riforma risolve questa situazione in due modi. Da un lato, abroga la figura del collaboratore ex art. 67 e introduce la figura del lavoratore sportivo, stabilendo una disciplina specifica per gli istruttori che ricevono compensi dalle ASD o SSD. Dall’altro lato, l’art. 35, comma 8-quater, dispone che per i rapporti di lavoro sportivo iniziati prima del termine di decorrenza indicato all’art. 51 e inquadrati come collaborazione ex art. 67, non si dà luogo a recupero contributivo, sanando le posizioni pregresse.

La possibilità di svolgere più ruoli all’interno dell’associazione

La Risoluzione 9/2007 ha stabilito che un socio può percepire compensi come amministratore, istruttore e/o locatore dell’immobile in cui viene svolta l’attività. Tuttavia, tale risoluzione non si applica alle prestazioni rese da coloro che siano contemporaneamente tecnici e membri dell’organo di amministrazione. Pertanto, la questione dei rimborsi forfettari di spesa e compensi per coloro che svolgono più ruoli all’interno dell’associazione rimane ancora aperta.

La necessità di una corretta documentazione

Indipendentemente dalla riforma in corso, è fondamentale che le associazioni sportive dilettantistiche mantengano una corretta documentazione delle attività svolte dai propri membri e dei relativi compensi erogati. Questo include la stipula di contratti di prestazione d’opera o di lavoro dipendente, la registrazione delle ore lavorate e la tenuta di una contabilità accurata. In caso di controlli fiscali o previdenziali, la mancanza di documentazione adeguata può portare a problemi e sanzioni.

L’importanza della consulenza legale e fiscale

Data la complessità delle norme fiscali e previdenziali che riguardano le associazioni sportive dilettantistiche, è consigliabile ricorrere a consulenti legali e fiscali specializzati nel settore dello sport. Questi professionisti possono fornire un’adeguata assistenza nella corretta applicazione delle normative e nell’elaborazione di contratti e documentazione in conformità con le leggi vigenti.

Conclusioni

La questione dei rimborsi forfettari di spesa e compensi nell’ambito delle associazioni sportive dilettantistiche è complessa e solleva diverse questioni legate all’applicazione delle norme fiscali e previdenziali. La riforma del lavoro sportivo in corso mira a definire una disciplina specifica per gli istruttori e a sanare le posizioni pregresse, ma alcune questioni rimangono ancora aperte. È fondamentale che le associazioni sportive mantengano una corretta documentazione e che si avvalgano della consulenza di esperti legali e fiscali per assicurarsi di essere conformi alle leggi e evitare problemi e sanzioni.

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