Abstract
L’articolo “Futuro del Safeguarding nelle ASD: sfide e opportunità” analizza l’evoluzione delle pratiche di tutela all’interno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), evidenziando le principali sfide poste dalla crescente complessità sociale e normativa e le opportunità offerte dall’innovazione e dalla sensibilizzazione. Attraverso un’analisi critica, si esplorano le strategie per rafforzare i sistemi di safeguarding, promuovendo ambienti sportivi più sicuri, inclusivi e resilienti. L’articolo invita a un impegno condiviso tra stakeholder, allenatori, volontari e istituzioni per affrontare le criticità emergenti e valorizzare le potenzialità di un futuro orientato alla tutela e al benessere di tutti i partecipanti.
Parole chiave: innovazione, protezione, sostenibilità
Il contesto attuale del safeguarding nelle ASD
Nel panorama delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), il tema del safeguarding rappresenta una delle sfide più importanti e urgenti del nostro tempo. La tutela di minori, persone vulnerabili e dei volontari che animano queste realtà sportive è un obiettivo fondamentale, non solo per garantire un ambiente sano e sicuro, ma anche per rafforzare la credibilità e la sostenibilità delle ASD nel contesto sociale e sportivo. In questo articolo, analizzerò le principali sfide attuali e le opportunità future per migliorare le pratiche di safeguarding, in un percorso che si inserisce all’interno di una riforma più ampia, di cui questo rappresenta l’ultimo dei dodici articoli dedicati.
Le sfide attuali
Le ASD si confrontano oggi con numerose difficoltà che ostacolano l’implementazione di pratiche di safeguarding efficaci. Innanzitutto, la mancanza di una cultura consolidata della tutela rappresenta un ostacolo significativo. Spesso, volontari e dirigenti non sono adeguatamente formati o sensibilizzati sui rischi e sulle responsabilità legate alla tutela dei soggetti fragili. La carenza di risorse, sia in termini economici che di tempo, limita la possibilità di investire in programmi di formazione e di predisporre procedure chiare e condivise.
Un’altra sfida importante riguarda la frammentazione delle normative e delle linee guida, che spesso risultano complesse e poco accessibili alla realtà delle ASD, soprattutto a livello locale. Ciò può generare confusione e incertezza, ostacolando l’adozione di pratiche coerenti e omogenee in tutto il territorio. La mancanza di un sistema di monitoraggio e di rendicontazione efficace rappresenta un ulteriore limite. La trasparenza e la responsabilità sono fondamentali per creare un ambiente di fiducia, ma senza strumenti adeguati, le ASD rischiano di operare senza una reale verifica delle proprie pratiche di tutela.
Infine, una delle sfide più insidiose è rappresentata dalla resistenza al cambiamento. Alcuni soggetti possono percepire le pratiche di safeguarding come un onere burocratico o come un’intrusione nella loro autonomia, ostacolando così l’implementazione di politiche di tutela efficaci.
Le opportunità future
Nonostante queste sfide, il futuro del safeguarding nelle ASD si presenta ricco di opportunità che, se sfruttate correttamente, possono contribuire a creare un ambiente più sicuro e inclusivo. Innanzitutto, la digitalizzazione e l’uso delle nuove tecnologie offrono strumenti innovativi per la formazione, la comunicazione e il monitoraggio delle pratiche di tutela. Piattaforme online, app dedicate e sistemi di tracciamento permettono di rendere più accessibili e trasparenti le procedure, facilitando anche la formazione continua di volontari e dirigenti.
Un’altra grande opportunità risiede nell’aumentata sensibilizzazione sociale e nella crescente attenzione delle istituzioni nei confronti del safeguarding. La recente riforma degli argomenti trattati in questa serie di articoli mira a creare un quadro normativo più chiaro, condiviso e applicabile alle realtà di base. La collaborazione tra enti pubblici, privati e le ASD stesse può favorire la creazione di reti di supporto e di formazione, rafforzando la cultura della tutela.
La formazione continua e la creazione di figure dedicate, come i responsabili di safeguarding, sono elementi strategici per rafforzare le pratiche di tutela. Investire in formazione di qualità, sensibilizzando tutto il personale coinvolto, permette di riconoscere precocemente segnali di rischio e di intervenire tempestivamente. Inoltre, la creazione di un sistema di segnalazione semplice, anonimo e garantito è fondamentale per favorire la denuncia di situazioni sospette o problematiche. La protezione di chi segnala e la trasparenza delle procedure sono elementi chiave per una cultura di tutela efficace.
Infine, il coinvolgimento diretto delle famiglie e della comunità può rappresentare un valore aggiunto. Promuovere un dialogo aperto e partecipato permette di costruire un ambiente di fiducia e di responsabilità condivisa, in cui tutti si sentano parte attiva della tutela.
Un invito alla riflessione e all’azione
Il percorso verso un futuro migliore nel safeguarding delle ASD richiede impegno, condivisione e una visione proattiva. Come professionista e appassionata di questo settore, ti invito a seguire questa serie di articoli, che nei prossimi mesi approfondiranno ogni aspetto con esempi pratici, situazioni reali e soluzioni concrete. Sarà un percorso di crescita collettiva, volto a rafforzare le pratiche di tutela e a creare un ambiente sportivo più sicuro per tutti.
Ti incoraggio inoltre a contattarmi per qualsiasi domanda, esigenza o proposta: il dialogo e la collaborazione sono strumenti fondamentali per migliorare le nostre comunità sportive.
Concludo con una riflessione personale: il safeguarding non è solo un insieme di regole o procedure burocratiche, ma un impegno di responsabilità e di cura verso le persone che affidano a noi il loro benessere. Non si tratta di essere “sipe” (soggetti ignoranti o irresponsabili), ma di essere custodi del benessere di tutti, di creare un ambiente in cui ogni individuo possa crescere, divertirsi e sentirsi protetto. La tutela è un atto di amore e di rispetto, e insieme possiamo fare la differenza.
Unisciti a questo cammino, perché il vero successo dello sport dilettantistico si misura anche dalla qualità delle relazioni e dalla sicurezza delle persone che lo vivono.
Dott. ssa Gloria Rossi
Consulente Pedagogico Familiare e Giuridico
Esperta in Safeguarding e Responsabile Contro Abusi, Violenze e Discriminazioni
Criminologa Esperta in Tutela MinoriPhone – 379. 2072241
Website – oltrelasperanza.blogspot.com