Introduzione
La nuova normativa ha portato importanti cambiamenti nella definizione e nella gestione delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD). Queste entità, che svolgono attività sportive senza scopo di lucro, ora devono adattarsi ai nuovi regimi fiscali della riforma dello sport. In questo articolo, esploreremo le principali modifiche apportate dalla normativa e i regimi fiscali della riforma dello sport che riguardano le ASD e SSD dilettantistiche.
La nuova definizione di ASD e SSD dilettantistiche
La nuova normativa ha fornito una definizione più chiara e precisa di cosa siano le ASD e le SSD dilettantistiche. Ora vengono considerate soggetti giuridici affiliati a una Federazione sportiva nazionale che svolgono attività sportive e finalità istituzionarie senza scopo di lucro in modo stabile e principale.
Oltre alle attività sportive, rientrano nel loro campo di azione anche la formazione, la didattica e l’assistenza all’attività sportiva.
Le attività svolte dalle ASD e SSD dilettantistiche
Le ASD e le SSD dilettantistiche possono svolgere diverse tipologie di attività. Da un lato, sono coinvolte in attività istituzionali e non commerciali finalizzate al raggiungimento delle loro finalità statutarie.
Dall’altro, possono intraprendere anche attività commerciali, ma queste devono essere strettamente collegate e strumentali alle attività istituzionali, volte a reperire mezzi finanziari per il perseguimento delle loro finalità.
Regimi contabili e fiscali per ASD e SSD dilettantistiche
La nuova normativa ha delineato i regimi contabili e fiscali applicabili alle ASD e SSD dilettantistiche, basati principalmente sui ricavi commerciali ottenuti nell’esercizio precedente.
- Regime ordinario: Questo regime è obbligatorio per le società sportive dilettantistiche e per le associazioni sportive dilettantistiche che hanno conseguito ricavi commerciali superiori a determinate soglie. Si basa sulla contabilità per competenza e comporta la tassazione del reddito con metodi ordinari.
- Regime semplificato: Questo regime è applicabile alle società e associazioni che hanno conseguito ricavi commerciali inferiori alle soglie stabilite dalla normativa. Si basa sulla contabilità per cassa e prevede la determinazione analitica del reddito di impresa commerciale, sommando i ricavi effettivamente conseguiti e sottraendo i costi effettivamente sostenuti.
- Regime forfetario: Gli enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata possono optare per questo regime. È basato su un coefficiente di redditività corrispondente alla classe di appartenenza per i ricavi commerciali.
- Regime della legge 398/1991: Molte associazioni sportive dilettantistiche scelgono questo regime per i vantaggi fiscali che offre. Se le attività commerciali non superano una certa soglia, è possibile ottenere un abbattimento significativo del reddito di natura commerciale e agevolazioni sull’IVA.
Conclusione
La nuova normativa sulle ASD e SSD dilettantistiche ha introdotto importanti cambiamenti nella definizione e nella gestione di queste entità sportive senza scopo di lucro. È fondamentale per le ASD e SSD adeguarsi ai nuovi regimi contabili e fiscali per garantire la corretta gestione delle attività istituzionali e commerciali, ottenendo al contempo i vantaggi fiscali disponibili.
La comprensione dei regimi fiscali è cruciale per assicurarsi di operare in conformità con la normativa e massimizzare i benefici per l’organizzazione sportiva dilettantistica.
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