Introduzione
Il volontariato sportivo rappresenta una componente fondamentale del tessuto sociale, fornendo supporto essenziale a numerose associazioni e società sportive. Tuttavia, spesso emergono dubbi riguardanti le normative e la necessità di stipulare un contratto per i volontari. In questo articolo esploreremo a fondo il tema del contratto di volontariato sportivo, chiarendo gli obblighi legali, le responsabilità e le opportunità per chi desidera dedicare il proprio tempo a supporto dello sport.
Cos’è il volontariato sportivo?
Il volontariato sportivo è un’attività svolta da individui che dedicano gratuitamente il loro tempo a supportare associazioni sportive. Questi volontari possono assumere diversi ruoli, dall’assistenza durante gli eventi sportivi alla gestione delle attività quotidiane dell’associazione.
Ruoli dei volontari sportivi
I volontari sportivi possono ricoprire una vasta gamma di ruoli, inclusi:
- Organizzazione di eventi: assistenza nella pianificazione e realizzazione di eventi sportivi.
- Supporto agli allenatori: aiuto durante gli allenamenti e le competizioni.
- Gestione amministrativa: supporto nella gestione delle pratiche amministrative dell’associazione.
- Promozione e comunicazione: collaborazione nelle attività di promozione e comunicazione delle associazioni sportive.
Requisiti per diventare volontario sportivo
Per diventare volontario sportivo, è necessario soddisfare alcuni requisiti, che possono variare a seconda delle esigenze dell’associazione sportiva. In generale, i volontari devono:
- avere una passione per lo sport;
- essere disposti a dedicare tempo e risorse all’associazione;
- possedere competenze specifiche richieste dall’associazione (ad esempio, competenze organizzative o amministrative).
Normativa sul volontariato sportivo
La normativa italiana distingue chiaramente tra il lavoro retribuito e il volontariato, definendo i confini entro cui i volontari possono operare senza la necessità di un contratto di lavoro formale.
La normativa sul volontariato sportivo è stata oggetto di diverse riforme negli ultimi anni. Secondo la riforma dello sport, i volontari sportivi sono regolamentati da norme specifiche che definiscono i loro diritti e doveri, e che garantiscono una chiara distinzione tra attività di volontariato e lavoro retribuito.
Definizione del volontario sportivo
Secondo la legislazione vigente, il volontario sportivo è una persona che presta la propria opera in modo libero e gratuito, con finalità esclusivamente amatoriali. La legge specifica che tali attività non devono essere svolte con continuità e regolarità tale da configurare un rapporto di lavoro.
Contratto di volontariato: è necessario?
Una delle domande più frequenti riguarda la necessità di stipulare un contratto per i volontari sportivi.
La risposta è chiara: per svolgere attività di volontariato non è necessario un contratto.
La normativa prevede che il volontariato sia un’attività gratuita e spontanea, non soggetta alle stesse regolamentazioni del lavoro dipendente.
Nonostante non sia obbligatorio un contratto, è consigliabile stipulare un accordo scritto che delinei le responsabilità e le aspettative reciproche tra l’associazione e il volontario, oltre a sottolineare la gratuità dell’attività svolta dal volontario. Questo accordo, pur non avendo valore legale di contratto di lavoro, aiuta a prevenire malintesi e a garantire una collaborazione trasparente e armoniosa.
Rimborsi per i volontari sportivi
Il volontariato sportivo, per sua natura, non prevede retribuzione, allineandosi perfettamente al principio di volontariato. Tuttavia, con la riforma dello sport del 2021, è stata introdotta per i volontari sportivi la possibilità di ricevere rimborsi forfettari. Recentemente, il Decreto Legge n. 71/2024, approvato il 24 maggio, ha aggiornato le normative sui rimborsi, aumentando l’importo massimo mensile da 150 a 400 euro mensili. Questa modifica mira a riconoscere l’importanza del contributo dei volontari nello sport e a rendere i rimborsi più adeguati ai costi della vita attuali.
La normativa aggiornata consente che i rimborsi forfettari possano essere concessi anche per attività svolte nel comune di residenza del volontario, purché si tratti di attività legate a manifestazioni ed eventi sportivi ufficialmente riconosciuti da federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva (anche paralimpici), CONI, CIP e dalla società Sport e salute S.p.a. È importante che le associazioni deliberino preventivamente sulle spese rimborsabili e sulle attività di volontariato coinvolte.
Per i volontari che ricevono tali rimborsi, è necessario dichiarare le cifre percepite, sebbene queste non influiscano sul calcolo dei redditi. Tuttavia, i rimborsi sono considerati nel computo per le soglie di compensazione dei lavoratori dello sport, influenzando le esenzioni fiscali e previdenziali. Questo garantisce una trasparenza nei benefici economici nel trattamento dei volontari sportivi.
Conclusione
Il volontariato sportivo è un elemento essenziale per il successo delle associazioni sportive. Grazie alla dedizione e all’impegno dei volontari, le associazioni possono migliorare la qualità dei loro servizi e promuovere la crescita del movimento sportivo. Adottando buone pratiche e valorizzando il contributo dei volontari, le associazioni possono creare un ambiente inclusivo e sostenibile per tutti gli appassionati di sport.