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Il “box di materiale tecnico” dato ai tesserati, spesso definito “kit”, è un tema imprescindibile per ogni ASD. Senza questo, i ragazzi non possono scendere in campo. È quindi un investimento che ogni società deve affrontare e valutare ad inizio stagione.
I numeri
È stato calcolato che, in media, un’ASD mantiene lo stesso fornitore di materiale tecnico per 3,6 anni prima di cambiarlo. Possiamo quindi parlare di una decisione che, nella maggior parte dei casi, ha conseguenze a medio lungo termine.
Secondo un nostro sondaggio interno però, emergono dati contrastanti. Il 60% delle società intervistate dichiara di essere aperta ad offerte di altri fornitori ogni anno e il 40% non è soddisfatta del servizio offerto dell’attuale fornitore.
Ma cosa le blocca dal cambiare?
Sicuramente scelte di questo tipo richiedono tempo. Bisogna muoversi con largo anticipo e, spesso, il passaggio arriva in un momento della stagione già carico di attività: calendari, tesseramenti, iscrizioni, organizzazione attività sportive, riapertura del centro ecc..
Inoltre, possiamo citare un famoso detto: “Quando si va per la strada nuova, si sa quel che si lascia ma non si sa quel che si trova.”
Ci sono diversi fattori da valutare: la qualità del kit sarà migliore? Il prezzo sarà inferiore? I tesserati saranno contenti? La fornitura sarà più rapida? La vestibilità sarà giusta? Non tutto trova una risposta soddisfacente prima del cambio.
Confrontandoci con le società sportive possiamo constatare che ci sono diversi metodi per approcciare il tema. Ci sono società che non cambiano fornitore per 10 anni. Ci sono società che lo cambiano ogni anno, cercando colui che fa l’offerta migliore.
Ci sono società che scelgono brand più esclusivi quali Nike o Adidas, mentre alcuni preferiscono rivolgersi al piccolo negozio di abbigliamento personalizzato del paese.
Infine, c’è chi gestisce la vendita del kit internamente, includendo gli indumenti “base” nella quota di iscrizione. C’è chi invece fa fare tutto al tesserato, che si rivolge direttamente al fornitore (e deciderà poi se acquistare altri indumenti oltre a quelli che la società gli indica come obbligatori).
Ma quali sono i brand più scelti in Italia per il kit?
Il nostro sondaggio ci dice:
1) Errea (17%)
2) Joma (15%)
3) Macron (9%)
4) Givova (6%)
5) Legea (4%)
6) Altri (49%)
E qual è il costo medio del kit in Italia per la società sportiva? (per singolo tesserato)
Il nostro sondaggio ci dice 78,7€ includendo nella media (con un valore di “0€”) le ASD che lasciano acquistare il materiale tecnico direttamente al tesserato (circa il 19%). Escludendo queste, il costo medio sale a più di 100€.
Ma quanto incide per l’acquisizione di nuovi tesserati? Ci sono veramente atleti e genitori che preferisco affiliarsi ad un’associazione per avere accesso ad un kit e materiale migliore? Le associazioni prediligono una gestione del kit interna o preferiscono lasciar fare tutto al tesserato?
La risposta a queste domande è solo una: abitudine.
Non esiste una strada più o meno efficace. Una società sceglierà la soluzione più valida per le sue esigenze e, seppur non contenta, tenderà a mantenerla nel tempo. è quindi molto importante non sottovalutare questa decisione la prima volta, valutando impatto economico e impatto di “immagine” e appetibilità nei confronti di possibili nuovi tesserati.
