Abbiamo fatto due chiacchiere con Alberto, uno dei referenti dell’ASD SSC Capua, società calcistica affiliata alla FIGC con un progetto davvero interessante, capace di coniugare formazione, accessibilità e una visione professionale del futuro sportivo dei propri ragazzi. Un modello da ascoltare con attenzione.
Una società con una missione chiara
ASD SSC Capua è una società che si occupa esclusivamente di calcio. “Siamo affiliati alla FIGC – ci racconta Alberto – e il nostro impegno è tutto focalizzato su questo sport”. Ma ciò che la distingue non è soltanto l’attività sportiva, quanto l’approccio con cui viene portata avanti. Una scelta precisa che va oltre la logica delle quote e degli incassi.
“Abbiamo un settore giovanile con ragazzi dai 14 agli 11 anni che non pagano alcuna retta. È la società stessa a investire su di loro, preparandoli per poi inserirli nel mondo professionistico già dai 15 anni, grazie alla partecipazione a campionati nazionali”. Un modello che punta tutto sulla valorizzazione del talento e sulla meritocrazia.
Per i più piccoli invece – la cosiddetta Academy – esiste una quota annuale, definita da Alberto come “giusta”, pensata per coprire in modo sostenibile i costi. L’obiettivo resta però lo stesso: offrire una formazione sportiva di qualità accessibile a tutti.
Le sfide quotidiane? Tutto passa dai dettagli
Ogni giorno, in ASD SSC Capua, si lavora su tre pilastri: allenamento, alimentazione e recupero. “L’allenamento è una sfida costante – ci spiega Alberto – alimentata da conoscenze scientifiche e arricchita ogni giorno dall’esperienza sul campo. Ma il vero salto di qualità arriva quando lo si considera come un ‘contenitore integrato’, dove si sviluppano modelli di pensiero adatti a formare l’atleta in tutta la sua complessità”.
Una visione quasi filosofica dell’allenamento, che considera anche il contesto e le pressioni esterne: “Bisogna allenarsi a gestire il caos, a reagire allo stress e alle aspettative (spesso dei genitori), ad auto-organizzarsi anche quando le cose non vanno come previsto. Questo è ciò che rende un ragazzo pronto al salto”.
L’incontro con Golee
Come spesso accade, l’approccio a Golee è stato graduale. “Ci abbiamo messo un po’ a partire – dice Alberto – ma volevamo capire bene cosa offrivate. Dopo un primo periodo di prova, ci siamo resi conto che quello che avevate pensato era esattamente ciò di cui avevamo bisogno. Così, il 19 marzo abbiamo firmato il contratto, grazie al supporto di Filippo”.
E la funzionalità che ha davvero fatto la differenza? “In realtà tante delle cose che Golee propone noi le facevamo già, ma con voi è tutto molto più semplice”. Una semplificazione dei processi che, per una realtà come quella di Capua, significa più tempo per concentrarsi sul campo, e meno sui fogli di Excel.
Un motto che è tutto un programma
L’intervista si chiude con un aneddoto che riassume perfettamente lo spirito della società: “Il nostro Vicepresidente Vincenzo Caruso lo ha detto fin da subito: ‘ASD SSC Capua: fatti, non parole’. Ed è ancora oggi il nostro motto”.
Ed è proprio questo che si percepisce parlando con Alberto: la sensazione che dietro ogni scelta ci sia una strategia chiara, fatta di attenzione, passione e una direzione ben definita. Una società che lavora in silenzio, ma con grande visione.



