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Intervista a Cristina Correnti, Presidente di FIP Sicilia

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Abbiamo intervistato Cristina Correnti, Presidente di FIP Sicilia.

Cristina, raccontaci un po’ di te e del tuo percorso professionale che ti ha portato a diventare presidente del comitato FIP Sicilia

Ero un’atleta che ha militato in Serie A1. Ho vinto uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa. Ho anche vinto la medaglia d’oro alle Universiadi del ’95 con la Nazionale. Sono stata infine consigliere federale, scelta tra le giocatrici, fra il 2000 e il 2004. Dopo aver smesso, ho iniziato ad allenare il minibasket. Sono rientrata dopo alcuni anni in Federazione e ho notato un distacco netto tra le società e la politica federale. Ho deciso quindi di scendere in campo come consigliere e poi candidandomi come presidente. L’idea di candidarmi è nata perché credo che le persone di campo possano conoscere i bisogni degli atleti, degli arbitri e degli ufficiali di campo. In più da ex giocatrice e ora allenatrice, con un padre presidente e un marito arbitro, credo di avere anche l’esperienza per poter ricoprire la carica di presidente.

A quali valori si ispira maggiormente l’operato del tuo Comitato?

Il mio comitato cerca di essere al servizio delle società: lavoriamo 10 ore al giorno, nonostante abbiamo tutti un altro lavoro, cercando di operare con disponibilità e presenza sul territorio e fornendo un contatto diretto con le affiliate.

Come sono cresciuti i numeri di FIP Sicilia negli ultimi anni? Il Covid ha rappresentato un ostacolo per alcune realtà oppure il movimento pallacanestro non ha subìto rallentamenti sul tuo territorio?

La mia presidenza è iniziata proprio durante la pandemia. È stato un periodo particolare. Ovviamente ha creato disagi, molte società hanno chiuso l’attività temporaneamente. I numeri dei tesserati sono diminuiti, ma come comitato abbiamo fatto un grande lavoro portando a termine tutta l’attività senior e giovanile, solo il minibasket è rimasto chiuso per decreto ministeriale. L’accordo più importante è stato con la Regione, per fornire i tamponi rapidi gratuiti alle società. Ciò ha permesso alle affiliate di riprendere l’attività dopo il primo lockdown, senza grossi costi aggiuntivi e con una maggiore sicurezza. Nell’ultimo anno i numeri sono in grande aumento, soprattutto nel minibasket, e stiamo facendo un grande lavoro di supporto alle affiliate.

Se dovessi dire come ti immagini il sistema di comunicazione tra tutte le realtà di FIP Sicilia nell’immediato futuro quale dovrebbe essere il suo vantaggio principale?

Credo molto in un sistema federale integrato realmente, nel quale le componenti si parlino in maniera diretta, per risolvere i problemi e collaborare. Ogni settore è assolutamente indispensabile per l’altro. Siamo tutti siamo sulla stessa barca: dobbiamo migliorare e promuovere la pallacanestro.

Da qualche settimana FIP Sicilia ha stretto una partnership con Golee, quali vantaggi hanno le vostre società sfruttando un gestionale come questo?

Abbiamo sottoscritto l’accordo con Golee perché ritengo che, alla vigilia della riforma dello sport, in cui l’organizzazione di una società sarà più complessa e strutturata, sia molto importante fare un balzo nel terzo millennio. Molte associazioni utilizzano un excel che è utile ma non basta per la gestione di una società. Sono una commercialista, ho valutato io stessa il gestionale, mi è sembrato adeguato alle esigenze e la disponibilità dell’azienda mi ha convinto che potesse essere una scelta e uno strumento da offrire alle società.

Quali obiettivi ti auguri di raggiungere per dare maggiore organizzazione e lustro al comitato?

L’obiettivo primario sarà unire più parti: creare una stretta relazione tra chi gestisce ogni giorno i campionati e il comitato da un lato, con le società e i tesserati dall’altro. La vicinanza e l’ascolto sono imprescindibili per sviluppare al meglio tutto il movimento cestistico. La politica dev’essere attenta ad ascoltare i bisogni delle affiliate. Il comitato così dovrà sempre organizzare delle manifestazioni, campionati ed eventi per promuovere la pallacanestro, perché ne avrà un ritorno in termini numerici.

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